PONYAMOCI ACCANTO: CHE BELLA IDEA PER GENITORI E FIGLI!

DI FISE VENETO · 6 LUGLIO 2017

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com

2017.07.06 – Sabina Antoniazzi è una donna di iniziative. Di idee. E di azione. Per testimoniarlo basterebbe considerare nel suo insieme la vita e l’attività del centro ippico Articolo V Horse Academy (a Colle Umberto, nel trevigiano, in collina). Un centro principalmente votato al rapporto con i bambini: alla loro pratica sportiva, educativa, ricreativa. Un centro al quale Sabina Antoniazzi ha dedicato tutta sé stessa, da quando nella sua vita c’è stata un’improvvisa svolta: «Eh sì, davvero… È un lavoro molto impegnativo e anche faticoso visto i numeri con i quali abbiamo a che fare: e mi riferisco non solo alla quantità di bambini che vengono a montare da noi, ma anche alla dimensione dell’impianto. Pensare che prima di fare il corso per diventare tecnico dell’attività ludica con Jacques Cavé io lavoravo in Luxottica, avevo uno stipendio soddisfacente, viaggiavo in aereo in business class per tutto il mondo, alberghi di lusso… C’è chi mi ha chiesto chi me l’ha fatto fare: ma io rispondo sempre che adesso sono felice!». Una persona capace di ciò, e capace anche di analizzare così nel profondo sé stessa, è evidentemente una persona che sa esplorare – e valutare – la complessità dell’universo delle sensazioni, dei sentimenti, anche della psiche e delle suggestioni. Forse proprio a seguito di tutto questo Sabina Antoniazzi ha recentemente lanciato una nuova e importantissima iniziativa: il progetto “Ponyamoci Accanto”, partito con la prima giornata lo scorso sabato 1 luglio. Cosa vuol dire… ponyamoci accanto? Accanto a chi e a che cosa? Risposta: genitori e figli. Insieme, e insieme al pony.

Signora Antoniazzi, perché nasce questo nuovo progetto?
«Nasce dalla volontà di proporre il cavallo non solo come semplice compagno di sport ma anche come maestro di crescita personale. Questo concetto sta alla base di tutte le proposte che potremmo definire alternative dell’Articolo V: da noi si viene per imparare a montare a cavallo, ma anche per lavorare sulle relazioni e su sé stessi».

Quindi l’esplorazione di un universo non solo legato alla tecnica e allo sport, giusto?
«È una cosa che ha nulla a che vedere con la tecnica equestre.Quando si parla di utilizzare il cavallo per scopi differenti da quelli sportivi si aprono un sacco di possibilità».

E lei ne sta esplorando diverse, sembra di capire.
«Sì, seguendo i percorsi formativi che abbiamo avuto sia io sia Carlotta Agnoletto, che è l’istruttrice che segue nel particolare il progetto Ponyamoci Accanto, ognuna di noi approfondisce il tema in cui è più competente. Per esempio io ho aperto tre settimane fa un sito internet che si chiama Articolo V Training for Business con il quale propongo assieme a un coach aziendale la formazione esperienziale con il cavallo per le aziende. Questo sempre nell’ottica di considerare il cavallo come uno strumento per lavorare su noi stessi».

Formazione… esperienziale?
«La formazione esperienziale è una prassi comune, molto usata nelle aziende al giorno d’oggi. Tutti fanno formazione esperienziale: si fa con la musica, con il teatro, con lo sport, il rafting, i percorsi naturalistici… tutte attività che le aziende utilizzano quando hanno bisogno di rafforzare lo spirito di squadra, di lavorare sulle capacità di leadership di manager che hanno tante persone da gestire o che hanno posizioni molto stressanti con tante aspettative. Sono tanti anni che le aziende praticano questa forma di attività per lavorare sulla persona o sulla squadra. All’estero la formazione esperienziale con il cavallo esiste da tempo, in Italia sta cominciando a nascere adesso. Personalmente è da almeno cinque anni che sto pensando a questa iniziativa, senza esserci mai riuscita fino a ora soprattutto per gli impegni della gestione di un centro ippico come il nostro. Adesso però finalmente abbiamo ufficializzato anche la nascita di questa iniziativa con l’apertura del sito dedicato».
Quindi il progetto Ponyamoci Accanto si può dire che stia mutuando qualcosa dalla formazione esperienziale?
«Certo. Lo stesso lavoro in forma più leggera e più divertente, e anche con obiettivi diversi, si può fare sulla relazione tra genitori e figli. Noi avendo 240 iscritti al di sotto dei 14 anni siamo a contatto con tutte le situazioni familiari possibili e immaginabili. Carlotta Agnoletto lavora con i bambini e i pony da più di dieci anni e in virtù del fatto che si vuole valorizzare questo aspetto della relazione bambino/animale abbiamo inaugurato il progetto Ponyamoci Accanto: il genitore accanto al figlio in campo per lavorare insieme, con il pony, e attraverso il ponylavorando sulla relazione.È più un momento per il genitore, in realtà, però costituisce una mattinata comunque divertente per il bambino. Il genitore non solo spende del tempo di qualità con il proprio figlio, cosa che magari succede raramente, ma può anche portarsi a casa delle riflessioni molto importanti sul modo in cui rapportarsi con il figlio. Quindi la capacità attraverso alcuni esercizi di dare fiducia al proprio figlio, di accompagnarlo, di capire quando fare cosa, oppure di scoprire di averlo sottostimato o al contrario sovrastimato… Insomma, sono tutte cose che vengono alla luce nel momento in cui si entra in campo insieme con il pony».
Sabato scorso la prima giornata, ma il progetto ne prevede altre, naturalmente…
«Sì, ovvio, organizzeremo la prossima data in settembre. Si lavora per nuclei di un genitore e un bambino: c’è la fase di accoglienza, poi quella di presentazione del progetto, e poi la preparazione e la toelettatura del pony: quindi si va in campo dove la maggior parte del tempo la si trascorre con i bambini a terra e non in sella.Tutti i genitori lavorano con i loro figli. La conduzione della mattinata è di Carlotta Agnoletto, ma ci sono con lei altre persone in campo più che altro per un aiuto manuale e di sicurezza».
Come hanno reagito i genitori coinvolti in questa prima giornata?
«Noi chiediamo a tutti i genitori di scriverci le loro riflessioni e i loro commenti. Sono ovviamente tutti positivi, anche perché il solo fatto di vedere il proprio figlio felice è di per sé un motivo di gioia per qualunque genitore… Gliene leggo qualcuno, così a caso: bellissima esperienza per conoscere meglio i nostri bimbi, un’esperienza che insegna a respirare lentamente, un’esperienza bellissima per esprimersi e capirsi… ecco, tutte frasi e riflessioni di questo genere. Non possiamo che esserne felici»

 


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